Come sappiamo lo stress influenza negativamente la nostra salute, e ‘tecnicamente’ si traduce in uno sbilanciamento tra sistema orto e parasimpatico, ovvero tra quel sistema che autamaticamente regola le reazioni di attacco o fuga oppure di riposo e accrescimento.
Il sistema parasimpatico è gestito principalmente dal nervo vago, il quale innerva la maggior parte degli organi tra cui stomaco, intestino, e cuore, ed è responsabile della regolazione del battito cardiaco, ad esempio, e della complessa funzione digestiva.
Si è scoperto che il trattamento osteopatico concentrato sull’area cervicale superiore funziona benissimo per modificare la funzione del nervo vago, e quindi influenzare la branca parasimpatica del sistema nervoso centrale. Alcuni ricercatori hanno misurato scientificamente questo effetto tramite lo studio del battito cardiaco, utilizzando un elettrocardiogramma prima e dopo il trattamento.
Nello specifico è stata utilizzata la tecnica osteopatica di decompressione dei condili, un’area molto delicata dove il nervo vago emerge tra la zona occipitale del cranio e la prima vertebra cervicale, dove quindi è stato contattato il nervo vago.
Poiché in quest’area il vago è strettamente affiancato alle strutture muscolo-scheletriche della regione suboccipitale, è possibile che infiammazione locale, edema, spasmo muscolare o altre disfunzioni vadano a comprimere e/o alterare la biochimica del nervo vago, andando a peggiorarne la funzione.
Dallo studio emerge l’efficacia del trattamento osteopatico sulla regolazione del battito cardiaco in senso parasimpatico, e quindi ci dimostra come può ridurre lo stress agendo sulla funzionalità vagale.
Sono curioso di provare sulla mia cervicale.